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Immagine del redattoreTommaso Guernacci

Balla coi lupi

Aggiornamento: 10 dic 2018

Caro lettore, nell'immaginario collettivo del Novecento, il ‘sogno americano’ ha rappresentato - e rappresenta ancora oggi - la speranza di costruirsi un futuro attraverso il sacrificio e la determinazione. Concetto ereditato dai padri fondatori statunitensi, fautori della Rivoluzione America, tramite la quale diedero vita ad uno Stato indipendente dalla Gran Bretagna, loro madrepatria. Anche per noi europei ha rappresentato il desiderio di rinascita riflesso nei migranti che all'inizio del secolo scorso sbarcarono nel Nuovo Mondo. La distanza tra sogno e patria, però, diventa labile quando il sacrificio è pagato col sangue degli altri. Quando il 12 ottobre del 1492, Cristoforo Colombo, “con il solito capello fluente, occhio sognante e piede sicuramente fetente”, arrivò a San Salvador, scoprendo malamente e a modo suo l'America, vi trovò i nativi del posto: quelli che tutt'ora chiamiamo erroneamente Indiani. La terra, la natura incontaminata, la fierezza, la libertà rappresentavano i valori di un popolo culturalmente evoluto; l'ostilità, la vigliaccheria, l'essere selvaggi appartenevano solamente a chi aveva la pelle bianca e portava l'uniforme. Dal XV secolo fino alla fine del XIX, l'olocausto indiano ha contato più di 100 milioni di morti. Dalla parte degli Indiani, si pone il primo lavoro cinematografico da regista di Kevin Costner: Balla coi lupi, pellicola tratta dal romanzo omonimo di Michael Blake, autore anche della sceneggiatura. L'esordio alla regia di Costner vale sette premi Oscar, tra cui miglior film e miglior regia. La colonna sonora composta da John Barry sa di una libertà lontana, di un passato ormai dimenticato.

- John Dunbar, tenente dell'esercito nordista, si trova a presidiare in solitaria l'avamposto più remoto delle praterie dell'ovest. La vicinanza con i Sioux nativi del posto lo porterà a scoprire la grandezza di una tribù tanto affascinante quanto straordinaria, a tal punto da voler rinnegare il proprio essere. Si accorge che esiste un paradiso sulla Terra, a cui appartiene la bellezza di una natura inalterata che quei popoli custodivano gelosamente intorno a loro. Ma non c'è pietà nell'invasore, e i pochissimi Indiani che resistettero e sopravvissero al massacro, vennero confinati e abbandonati nelle riserve. La grande tradizione del cavallo, della caccia al bisonte e della prateria stava per terminare; l'uomo bianco e la ferrovia stavano mettendo fine ad un mondo che da lì a poco sarebbe morto per sempre.

Buona visione.   

Balla coi lupi, di Kevin Costner – USA, 1990


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