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Immagine del redattoreTommaso Guernacci

C'è tempo

[Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo. C'è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante. Un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire. Un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per gemere e un tempo per ballare. Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli, un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci. Un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per serbare e un tempo per buttare via. Un tempo per stracciare e un tempo per cucire, un tempo per tacere e un tempo per parlare. Un tempo per amare e un tempo per odiare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace.] – Qoelet (3, 1-8)

Caro lettore, voglio partire dai versi del Qoelet – forse il testo dell'Antico Testamento più vicino agli uomini – per parlarti del tempo e di come ogni cosa che accade nella nostra vita sia costantemente scandita dall'incedere delle lancette battenti. C'è un tempo per tutto, è inevitabile: ogni cosa ha il suo tempo, il suo momento per ogni faccenda sotto il cielo. A tal proposito, calza a pennello una canzone composta da Ivano Fossati nel 2003, intitolata C'è tempo e contenuta nell'album Lampo viaggiatore. Ci troviamo di fronte a un capolavoro assoluto, senza voler troppo scomodare il termine (spesso abusato in questi casi). Il brano, tra i più conosciuti del cantautore genovese, è un circolo vizioso in musica: un crescendo cadenzato, a lungo andare quasi affannoso, che si risolve in un nulla di fatto (o quasi) [“È tempo che sfugge, niente paura / ché prima o poi ci riprende. / Perché c'è tempo, c'è tempo, c'è tempo, c'è tempo / per questo mare infinito di gente”]. Il testo analizza lo scandire del tempo della nostra vita, tenendo presente l'inevitabile destino di ognuno di noi, spronando tutti a impegnarsi nel vivere ciò che si desidera, attimo per attimo, facendo leva sulla propria volontà. C'è un tempo per tutto, dice Fossati, ma invita, allo stesso modo, a non fermarsi ad aspettare i frutti di una semina, bensì a riempire l'attesa con attimi di vita e di emozione. L'autore, poi, ci spiega con chiare e significative fotografie del quotidiano come la vita ci metterà, lungo il suo corso, di fronte a situazioni totalmente diverse tra loro: tra attimi positivi che vorremmo dipingere in modo indelebile dentro di noi per non perderli mai e attimi negativi di cui cancellare al più presto anche il solo ricordo. Ci si rimprovera di non essere stati capaci ad aprirsi e a parlarsi con chiarezza [“Quella volta che noi due era meglio parlarci”] o al contrario di non aver capito che quello era il momento di stare in silenzio (è tipico degli uomini: parlare troppo e non ascoltare) e di partire per nuovi orizzonti.

Buon ascolto.

C'è tempo – Ivano Fossati, 2003



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