“Ultimamente, qualche mese fa, ho visto un film molto importante, che è ‘Novecento’ di Bertolucci. Questo film narra un po' la storia dell'Italia, raccontata proprio in due parti. Io ho cercato di scrivere, di portare in canzonetta, la storia dell'Italia degli ultimi settant'anni, partendo dalle guerre coloniali fino ad oggi. E allora mi sono servito, per fare questa canzone, di una donna che ha vissuto - attraverso i suoi amori, i suoi umori e la sua cultura - la politica italiana. Questa donna si chiama Aida”. Caro lettore, a parlare è Rino Gaetano, durante il concerto (dal quale è stato tratto l'album Live e Rarities del 2009) a San Cassiano (LE) il 25 luglio 1977. Solo un anno separa le due opere: Novecento e Aida. L'una ispiratrice dell'altra. Giuseppe Verdi filo conduttore di entrambe. L'atto primo di Novecento inizia il 27 gennaio 1901, giorno in cui muore il compositore simbolo del Risorgimento italiano. Nel frattempo, due donne di diversa estrazione sociale stanno partorendo il loro primo figlio: il proprietario terriero Alfredo Berlinghieri, interpretato da Robert De Niro; il contadino Olmo Dalcò, interpretato da Gerard Depardieu. Selezionato tra i 100 film italiani da salvare e presentato fuori concorso al 29° festival di Cannes, Novecento appare come il dipinto fedele e realistico dell'Italia del XX secolo: l'Italia operaia e contadina da una parte; quella borghese e capitalista dall'altra. Due facce della stessa medaglia. Nel bel mezzo della lotta politica e sociale per aspirare a una tanto sognata democrazia [E chi ce l'ha?]. L'Italia a cavallo tra le due guerre mondiali [E dopo giugno / Il gran conflitto]. Tra fascismo e comunismo [Marce svastiche / E federali / Sotto i fanali / L'oscurità]. Un paese diviso [E poi il ritorno / In un paese diviso / Più nero nel viso / Più rosso d'amore]. Stalin, la Russia, sciacalli e lapin. Aida è l'Italia che resiste, si commuove, grida [Aida / Le tue battaglie / I compromessi / La povertà]... ma è sempre bella. Aida è dapprima la marcia trionfale di Verdi, commissionata in occasione dell'apertura del Canale di Suez, poi la donna invecchiata e ferita nelle parole di Rino Gaetano: viene ripreso il tema, ma rallentato; allegoria di un paese che passato il fervore del Risorgimento e dell'Unità è inciampato e prova a rialzarsi [Lei sfogliava / I suoi ricordi / Le sue istantanee / I suoi tabù / Le sue madonne / I suoi rosari / E mille mari / E alalà]. - Inizialmente Novecento venne sequestrato per oscenità; per poi essere rimesso in circolazione una volta giudicato “non osceno” dal tribunale competente. Curiosità: durante le riprese, la troupe di Bertolucci sfidò diverse volte a calcio la troupe del film Salò o le 120 giornate di Sodoma, che Pier Paolo Pasolini stava girando nelle vicinanze, e al quale lo stesso Bertolucci nel '61 aveva fatto da assistente in Accattone. Che lo scandalo e l'osceno tipicamente pasoliniani abbiano influenzato in qualche modo il due volte Premio Oscar?
Buona visione e buon ascolto.
Novecento, di Bernardo Bertolucci – Italia, 1976 / Aida – Rino Gaetano, 1977
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